La struttura originaria, realizzata nel 2015 dopo il sisma, è parte integrante di un parco scientifico-tecnologico in grado di catalizzare investimenti e rispondere alle nuove esigenze del sistema sanitario.

Bologna – Il Tecnopolo “Mario Veronesi” di Mirandola cresce e punta, per il futuro, sulla nuova frontiera della medicina personalizzata. Realizzato dopo il sisma e inaugurato il 10 gennaio 2015, sarà ora oggetto di un ulteriore potenziamento e di un importante ampliamento che comprenderà due nuovi laboratori, uno chimico e l’altro funzionale ai test di sicurezza dei nuovi prodotti, spazi di co-working e per la realizzazione di prototipi al servizio delle aziende. Di fatto, anche un nuovo incubatore per le startup con uffici e laboratori dedicati.

L’investimento previsto è di 900 mila euro, più della metà da fondi stanziati dalla Regione Emilia-Romagna. Cofinanziatori anche il Comune di Mirandola e la Fondazione Democenter, cui si aggiungono i contributi di Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, Confindustria Emilia Area Centro e Camera di Commercio di Modena. Per la struttura, fino a oggi, sono stati investiti 4 milioni e 250 mila euro.

L’intervento garantisce il rafforzamento dell’offerta di attività e di servizi, anche grazie a un’estensione significativa degli spazi, passando da 600 ai 1000 mq. L’avvio dei lavori è previsto entro il 31 dicembre 2018, con la prospettiva di terminarli nel 2019.

“La scelta di insediare un Tecnopolo in questo territorio ferito dal terremoto si è rivelata quanto mai azzeccata- sostiene l’assessore alle Attività produttive e Ricostruzione post sisma, Palma Costi– perché proprio ricostruendo le imprese e rilanciando l’innovazione abbiamo ritrovato e valorizzato la nostra identità. E ora, dopo meno tre anni di attività, la struttura rappresenta un polo assoluto di attrazione in ambito delle biotecnologie con un indiscutibile ruolo di primo piano, su scala nazionale e internazionale. Ora deve continuare a crescere, con la scienza e l’innovazione, per garantire lo sviluppo del territorio, della buona occupazione e della cultura del lavoro”.

 

 

 

Il Biomedical Village

Oggi il Tecnopolo è parte di un sistema integrato d’avanguardia, unico nel suo genere in Italia, aperto e collegato al mondo, al servizio delle imprese del territorio, con un solido legame con l’Università di Modena e Reggio Emilia. Un “Biomedical village” in grado di catalizzare investimenti e di rispondere al meglio alle esigenze di un sistema sanitario sempre più orientato alla medicina personalizzata e di precisione, all’interno di un cluster di imprese biomedicali tra i più rilevanti nel mondo.

Un ‘Villaggio biomedicale’ dove, oltre al Tecnopolo, sono nati e si stanno sviluppando i nuovi corsi di formazione post diploma e post laurea, un primo master dell’Università di Modena e Reggio Emilia partirà nel 2019. L’infrastruttura e i servizi di accelerazione e facilitazione dei processi di innovazione, il collegamento alla Rete regionale dell’Alta tecnologia, le relazioni con network nazionali e internazionali: il risultato sarà il potenziamento di un ecosistema locale in grado di accelerare le dinamiche di sviluppo, il miglioramento della competitività del settore e l’aumento dell’attrattività verso giovani talenti e competenze scientifiche di alto profilo.

Le imprese, i laboratori e l’Università producono ricerca industriale applicata e, anche grazie al Tecnopolo, nel distretto biomedicale di Mirandola ora si realizza medicina rigenerativa e si sviluppano nuovi prodotti verso una sanità sempre più centrata sulla persona.

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