A valle di un lavoro preparatorio durato diversi mesi – il progetto era stato presentato nel febbraio scorso – prende forma concreta la Hydrogen Valley modenese, iniziativa che prevede la realizzazione di due stazioni di rifornimento di idrogeno, di cui una specifica per il trasporto pubblico locale; due impianti di elettrolisi per la sua produzione, uno presso il termovalorizzatore, l’altro nell’area della discarica; lo sviluppo di un Centro di eccellenza per la ricerca e la formazione.
Tutti i soggetti coinvolti – ovvero il Comune di Modena, L’Università di Modena e Reggio Emilia, il gruppo Hera, Snam, ENEA, Seta spa, Cap Consorzio aree produttive, Fondazione Democenter Sipe e l’Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile (Aess) – hanno infatti sottoscritto un protocollo d’intesa che da formalmente avvio al progetto.
È stata proprio Aess a coordinare il gruppo di lavoro promosso dal Comune per l’individuazione delle linee strategiche e delle proposte progettuali che rappresentano i contenuti del protocollo d’intesa approvato nei giorni scorsi alla giunta comunale su proposta del sindaco Gian Carlo Muzzarelli, si legge in una nota dell’amministrazione comunale.
L’iniziativa rientra nella strategia del Patto dei sindaci che si propone di accelerare la decarbonizzazione dei propri territori, rafforzare la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici e garantire ai l’accesso ai principali servizi energetici. Obiettivi che sono coerenti – ricorda il Comune di Modena – con la Missione 2 del PNRR (Rivoluzione verde e transizione ecologica), che prevede proprio una misura per sostenere la produzione di idrogeno in aree industriali dismesse per promuovere la produzione locale e l’uso di idrogeno nell’industria e nel trasporto locale.
Il progetto del Centro di eccellenza nasce nell’ambito dell’iniziativa di Snam lanciata nel 2021 e denominata Snam H2 (Hydrogen) Innovation Center, piattaforma di ricerca e formazione che coinvolge enti universitari di ricerca e formazione nazionali e internazionali. La struttura di Modena si propone di facilitare la creazione di un solido polo produttivo sulle tecnologie legate all’H2 mediante: la creazione di laboratori, spazi per startup, percorsi educativi a livello di scuole superiori e universitarie, una vasta rete di aziende in grado di collaborare e fare sinergia tra loro. Il centro avrà anche la funzione di effettuare ricerca di base e applicata al fine di supportare il tessuto produttivo.